Come la stampa 3D sostiene l’ambiente? image

La stampa 3D – in particolare la produzione additiva di grande formato – sta spingendo diverse settori industriali verso processi produttivi che introducono pratiche più sostenibili e i principi dell’economia circolare. Dalla stampa 3D di materiali riciclati le aziende stanno rivalutando il loro impatto, ad esempio considerando i rifiuti come una nuova risorsa, contribuendo a ridurre la domanda di materie prime e l’impatto ambientale della produzione.

Con il mondo che si concentra sempre di più sull’urgenza di piani di sostenibilità, i vantaggi della stampa 3D e della produzione additiva di grande formato stanno diventando cruciali per portare innovazione, spingendo al contempo i modelli di produzione verso un ecosistema più sostenibile e più consapevole. Le tecnologie di fabbricazione additiva stanno contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle filiere industriali, grazie alla loro capacità di utilizzare meno materiale, di creare nuove catene di fornitura efficienti e locali che evitano una logistica onerosa, di stampare on-demand ed evitare stock di magazzino, e di ridurre al minimo gli scarti, incentivandone il riciclo e il riutilizzo.

Ridurre gli sprechi con la produzione additiva

I metodi tradizionali di produzione sottrattiva generano molti scarti. La stampa 3D, invece, costruisce gli oggetti strato per strato, principalmente parti finite o semifinite. Questo riduce drasticamente la quantità di rifiuti generati e consente l’uso di materiali riciclabili e riciclati, incentivando quindi l’economia circolare. I termini “stampa 3D e riciclo dei materiali di scarto” stanno diventando comuni nell’industria manifatturiera, in quanto gli scarti provenienti dai processi tradizionali e dai prodotti a fine vita possono essere trasformati e riutilizzati per produrre nuove parti. Grazie alle tecnologie di produzione additiva, la minore domanda di materie prime si combina con la riduzione dell’impronta ambientale dell’intero processo produttivo.

La stampa 3D di grande formato si trova a guidare l’innovazione anche in termini di sostenibilità, e Caracol, leader nel settore LFAM, ha plasmato i propri prodotti, visione e missione attorno a questo. Il miglior esempio dell’impegno di Caracol per la sostenibilità è lo sviluppo di Heron AM, una piattaforma robotica LFAM chiavi in mano, progettata per ridurre al minimo materiali ed energia utilizzati in produzione. L’integrazione di Heron AM nel flusso di lavoro dell’azienda, infatti, riduce gli sprechi di materiale e ottimizza le risorse, contribuendo così direttamente alla sostenibilità. Inoltre, il sistema progettato con un’alimentazione di materiale sotto forma di pellet piuttosto che di filamento, aumenta la possibilità di dare nuova vita a scarti di produzione e a materiali riciclati. Oltre alla riduzione degli scarti, la configurazione modulare di questa piattaforma AM si adatta alle specifiche esigenze di produzione e al layout di ogni impianto, stampando on-demand, localmente, vicino al punto di utilizzo delle parti, favorendo catene di approvvigionamento locali che aiutano le aziende a mantenere bassa le proprie emissioni di carbonio.

I benefici ambientali della stampa 3D

La produzione additiva di grande formato contribuisce a creare modelli di produzione altamente personalizzata che, a loro volta, aumentano il potenziale della stampa 3D nel ridurre l’impatto ambientale della produzione. Diversi fattori contribuisco a questa evoluzione:

Riduzione di sprechi di materiale:

  • L’AM costruisce oggetti strato per strato, utilizzando solo il materiale necessario per il prodotto finale.
  • Le parti possono essere prodotte su richiesta, riducendo al minimo la produzione in eccesso e gli avanzi di materiale.

Uso efficiente di risorse:

  • L’AM consente un controllo preciso sull’uso dei materiali, che può portare a un consumo più efficiente delle risorse.
  • I design personalizzati e ingegnerizzati per la stampa 3D ottimizzano la distribuzione del materiale e la struttura dei pezzi, migliorando l’efficienza e le prestazioni.

Produzione locale:

  • L’AM consente una produzione più vicina al punto di utilizzo, riducendo la necessità di trasporto e le relative emissioni di carbonio.
  • L’AM supporta la produzione decentralizzata e in ambienti remoti, riducendo l’impatto ambientale della logistica e delle catene di fornitura.

Riduzione di scorte e di scarti:

  • Con le librerie digitali, AM riduce la necessità di produrre grandi scorte di pezzi, che possono portare a obsolescenze o a un eccesso di scarti, se gli articoli non vengono utilizzati.
  • Con la produzione on-demand che gli articoli vengono realizzati in base alle necessità, riducendo il rischio di stock invenduti e di obsolescenza.

Estensione della durata di vita del prodotto:

  • La personalizzazione può favorire una più elevata aderenza estetica e funzionale dei pezzi stampati, prolungando potenzialmente la durata dei prodotti e riducendo la frequenza delle sostituzioni.

Riciclo e riutilizzo:

  • I sistemi LFAM possono lavorare con materiali riciclati o riciclabili, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.
  • I componenti personalizzati possono essere progettati per essere smontati e riciclati più facilmente, promuovendo un’economia circolare.

Conclusioni

Enorme è il potenziale della stampa 3D nel ridurre al minimo gli effetti della produzione sull’ambiente, in particolare nel caso di produzioni on-demand, personalizzate e a basso volume. L’ottimizzazione dell’uso dei materiali, la riduzione degli scarti e la minimizzazione dell’impatto ambientale sono i principali fattori tangibili che contribuiscono alla sostenibilità della produzione additiva di grande formato.

Il passaggio alla stampa 3D e l’integrazione di piattaforme di produzione additiva come Heron AM consentono alle industrie avanzate di fare passi da gigante verso la riduzione dell’impatto ambientale della propria produzione e di tracciare un nuovo cammino verso la sostenibilità.