Dima di attrezzaggio per l’aerospazio

Ad oggi, all’interno delle catene di fornitura per le applicazioni aerospaziali, la produzione di stampi, maschere, attrezzature, dime e utensili prevede solitamente la fresatura del metallo a partire da un solido. Le parti prodotte vengono assemblate manualmente per realizzare i pezzi finali, con tempi di produzione lunghi, che possono arrivare in media a 2-4 mesi per un singolo utensile. Inoltre, a causa della notevole quantità di materiale rimosso dal pieno e dei conseguenti scarti metallici, i costi di produzione sono elevati e i processi produttivi poco o per nulla sostenibili.

Caracol ha quindi iniziato a collaborare con grandi gruppi internazionali per sostituire i processi tradizionali nella produzione di stampi aerospaziali di grandi dimensioni. Uno dei principali casi studio è questa dima per il posizionamento e la foratura con presa a vuoto dei pannelli che costituiscono la fusoliera di un aereo.

Dime, stampi e attrezzature stampati in 3D

Dime, stampi e attrezzature stampati in 3D

Il componente finale, misura circa 85x125x33 cm ed è stato prodotto in un unico pezzo con la stampa 3D robotica. In questo modo, le parti prodotte sono state ridotte da oltre 30 a 1 soltanto.

Con un flusso di lavoro digitalizzato e integrato, le parti sono stampate in un unico pezzo e rifinite con la fresatura CNC. Ciò consente di ottenere le tolleranze dimensionali richieste dalle applicazioni aerospaziali, in questo caso pari a 0,1 mm, e una rugosità superficiale di 1,6 μm. Il pezzo è stato prodotto e pronto all’uso in sole 2 settimane, rispetto ai 2 mesi richiesti dai processi tradizionali.

Oltre al tempo di fresatura, anche gli scarti di materiale sono stati ridotti drasticamente; a questo si è aggiunto un significativo vantaggio sui costi diretti del pezzo, pari a circa il 30-50%. Questa metodologia produttiva ha inoltre portato vantaggi in termini di costi logistici, poiché il pezzo finale è molto più leggero e può essere immagazzinato e movimentato con maggiore facilità.

Questo è solo il primo passo verso lo sviluppo di una catena di fornitura aerospaziale più digitalizzata, efficiente e sostenibile.

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